"L'Islam e la preghiera" Yunus Emre, Maggio 2019
Verrà inaugurata il prossimo 9 maggio la mostra “L’Islam e la Preghiera” del famoso pittore Luigi Ballarin, organizzata dall’Istituto Yunus Emre “Centro Culturale Turco” di Roma (Via Lancellotti, 18).
Il pittore di origini veneziane, che vive da molto a Roma e negli ultimi anni anche ad Istanbul, continua le sue attività di pittura con mostre individuali e partecipazioni a eventi d’arte.
L’artista, che da molti anni guarda il mondo islamico con curiosità e interesse e lo osserva continuamente nei suoi viaggi verso questo mondo e specialmente durante i soggiorni in Turchia, questa volta ci offre le sue opere trattate con il tema della “preghiera”. È anche abbastanza significativo che la mostra, frutto del progetto dell’Istituto Yunus Emre di Roma che mira a trasformare l'approccio del pittore Luigi Ballarin verso il mondo islamico in un evento artistico, sia realizzata durante il Ramadan che è il mese più sacro per l'intero mondo musulmano.
Il critico d’arte italiano Giuseppe Salerno, che parteciperà all’inaugurazione della mostra e presenterà i nuovi lavori, esprime così le sue opinioni sulla mostra e su Luigi Ballarin: “La preghiera, manifestazione alta del tentativo degli esseri umani di entrare in contatto con il trascendente, trova nell’arte la sua espressione di avvicinarsi al sacro in modi individuali e collettivi”.
Nei millenni l’immagine, la parola, il canto e la danza, hanno concorso a dare vita a cerimonie e rituali divenuti basilari in ciascuna religione e cultura connessa. Tempi e luoghi hanno poi determinato quelle diversità che sono la più grande ricchezza del mondo. Alla preghiera, pratica nella quale tutti, con forme, modalità e tempi diversi, siamo impegnati, Luigi Ballarin dedica questa sua mostra.
Le moschee, i minareti, i Dervisci, i tappeti della preghiera e le babbucce sono, unitamente al calore delle grandi adunate, l’oggetto delle rappresentazioni esposte.
Forme, colori, suoni, odori e movimento sembrano emergere da opere pittoriche che, grazie all’atmosfera avvolgente che creano, ci rendono partecipi di un pensiero che si eleva e trova nel trascendente il punto di contatto universale.
Fonte: AISE.IT