Biografia
Luigi Ballarin
Luigi Ballarin inizia la sua carriera artistica negli anni ‘90 a Venezia; nel 2000 si trasferisce a Roma e, dopo un invito per una mostra personale, si innamora di Istanbul.
Attualmente vive e lavora nelle tre città, creando un unione tra culture diverse con un linguaggio unico e originale, grazie alla sua capacità di tessere insieme tradizioni artistiche diverse, mettendone in luce punti di contatto e di comunicazione.
Lo scambio culturale è proprio dell’anima della sua terra di origine, Venezia, che nei secoli ha accolto lingue, costumi, racconti, opere d’arte, provenienti da mondi diversi.
L’arte di Luigi Ballarin è unione tra Oriente e Occidente e sintetizza in immagini iconiche le suggestioni delle arti minori, che percorrevano i cammini degli scambi commerciali e dei viandanti, e fondevano le diverse tradizioni: le decorazioni delle maioliche, lo smalto delle oreficerie, i ricami dei tessuti preziosi.
Le sue figure seguono i ritmi bidimensionali della pittura bizantina e sono decorate con una tecnica originale, contraddistinta da campiture materiche in rilievo, che evocano i mosaici, gli smalti, le decorazioni delle ceramiche, i tappeti.
Il colore e lo smalto ad acrilico sono arricchiti da effetti metallici che donano una grande luminosità alle opere, narrando memorie e ricordi, emozioni e racconti, simboli e spiritualità.
Altri dipinti raccontano il medio oriente, con una pittura che diviene una sorta di riflessione silenziosa, con immagini create da piccoli tocchi di pennello, che costellano raffigurazioni quasi astratte.
Luigi Ballarin, con la sua arte simbolica e senza tempo, testimonia la possibilità che l’unione di culture e tradizioni diverse possano fondersi in una poesia di pace.
Alessandra Cusinato
Un dialogo aperto fra l’Oriente e l’Occidente, fra due culture complesse e molteplici sia dal punto di vista sostanziale, che dal punto di vista formale. Luigi ci propone continuamente le due anime: quella di nascita e quella di elezione. Non c’è nulla di più veneziano in questo. Venezia ti partorisce e poi ti spinge fuori a cercare l’altro da te, per poi ritrovarlo alla porta accanto quando ritorni a casa, in una spirale di incontro e reincontro.
Elena Ballarin, 2018